Sin dalla sua fondazione nel 1877 la Sezione Cai di Palermo ha avuto come obbiettivo la costruzione di un rifugio a Piano Battaglia, allora raggiungibile solo a piedi. Così i soci si autotassarono per mettere da parte i soldi necessari all’acquisto del terreno e alla costruzione del Rifugio. Nel 1908 però i soldi fin lì raccolti furono donati alla città di Messina, colpita dal violento terremoto. La raccolta dei soldi ricominciò e proseguì.

Si dovette aspettare il passare dei due eventi bellici del secolo scorso e arrivare sino al 1947 per porre la prima pietra di quel capanno che negli anni poi diventò l’attuale Rifugio. Venne inaugurato il 17 ottobre 1947 e dedicato alla memoria di Giuliano Marini, il socio della Sezione di Palermo perito nel 1934 in una disgrazia alpinistica sulle Grandes Jorasses, nel Gruppo del Monte Bianco. Trasportati a spalla le suppellettili, sulla neve eccezionalmente alta, a Natale di quell’anno, il rifugio aprì le sue porte agli appassionati della montagna.

La fotografia è tratta dalla Pagina Facebook “Le Madonie di una volta”, pubblicazione “Il Rifugio Marini negli anni ’40” di Lidia D’angelo.

Il Rifugio Marini è gestito da Alte Madonie Srl, una società che ha come obiettivo lo sviluppo territoriale proponendo un modo nuovo di vivere la montagna e la Sicilia, con la ricettività associata ad esperienze sportive.

Alte Madonie vuole essere un punto di riferimento per scoprire e riscoprire nuovamente questi luoghi immersi nella natura, attraverso esperienze legate allo sport.

La Sicilia ad alta quota, un luogo tutto da scoprire partendo dal nostro rifugio.